Riorganizzazione viabilità

Redazione del progetto per porre rimedio ai continui franamenti lungo la strada comunale e riorganizzazione della viabilità a servizio del fondo agricolo.

Nel tratto terminale della viabilità comunale le abbondanti precipitazioni degli ultimi anni, concentrate prevalentemente nel periodo autunnale ed invernale, hanno contribuito ad innescare una serie di piccoli smottamenti con accentuazione dell’angolo di scarpata non compatibile con la tipologia di terreno in loco, mentre nel tratto immediatamente precedente, l’azione del bosco contribuisce notevolmente a rallentare gli smottamenti, anche se il continuo passaggio dei cinghiali favorisce il rotolamento e l’apporto di terreno sulla sede della viabilità comunale, anche in periodi caratterizzati da assenza di precipitazioni. 

Considerata l’entità dell’impegno economico e le opere necessarie per porre rimedio al dissesto in atto, si è congiuntamente riorganizzata anche la viabilità interna al fondo agricolo in modo tale da realizzare un accesso secondario senza necessità di passare con mezzi agricoli davanti all’abitazione e soprattutto lungo il vialetto di accesso condiviso con altri proprietari (servitù di passaggio). 

 

La soluzione tecnica adottata per il consolidamento della scarpata di monte della strada può essere suddivisa in due parti, in funzione delle cause del dissesto e interventi in progetto.  In corrispondenza del tratto in cui la scarpata stradale coincide con l’appezzamento coltivato ad oliveto, si prevede di realizzare un muretto in calcestruzzo leggermente armato di altezza contenuta (altezza massima fuori terra circa 1 m), al quale sarà raccordata la scarpata in terra con un arretramento di alcuni metri del ciglio superiore, in modo tale da assegnare a lavori ultimanti una pendenza massima del 66% (scarpa 2/3). Per il raccordo fra la testa del muretto in calcestruzzo e il piano coltivato saranno tagliati alcuni noccioli, i quali non costituiscono superficie boscata ai sensi della leggere regionale n. 52/78 art. 14 e s.m.i. Per favorire un rapido inerbimento della scapata si prevede di distribuire dell’erba verde in occasione del taglio della cotica erbosa al di sotto dell’oliveto. La distribuzione di erba verde ricca in semi favorirà un rapido insediamento di un tappeto erboso dalla composizione simile a quello contermine. Questa soluzione è sicuramente da preferire alla soluzione di seminare dei miscugli commerciali che se da un lato possono favorire un più rapido inerbimento della scarpata, dall’altro lato apportano una sorte di “inquinamento genetico” favorendo la costituzione di un tappeto erboso floristicamente diverso da quello limitrofo. Sulla sommità del muretto si prevede di installare una rete metallica plastificata di colore verde sorretta da paletti in ferro, in sostituzione di quella esistente, per delimitare la proprietà ed evitare cadute accidentali nelle operazioni di sfalcio dell’erba lungo la scarpata soprastante. A tergo del muretto si prevede di realizzare un adeguato vespaio in materiale grossolano per catturare eventuali venute d’acqua dal versante, mentre per allontanare l’acqua così intercettata e ridurre eventuali spinte idrostatiche si prevede la realizzazione di una serie di feritoie sul paramento in elevazione del muro disposte su una o due file a seconda dell’altezza utile del muro stesso. Nella parte localizzata più a sud rispetto all’intervento precedentemente descritto, il dissesto è aggravato dal continuo passaggio della fauna selvatica, in particolare cinghiali. In questo tratto, per un’estensione di circa 50 metri, si prevede una semplice riprofilatura della scarpata assegnando una pendenza massima del 66% (scarpa 2/3), senza la realizzazione di muretti per non ostacolare il passaggio della fauna selvatica; infatti il dislivello che si verrebbe a creare con un muretto potrebbe favorire una divagazione verso le proprietà limitrofe coltivate con potenziali danni. Al piede della scarpata è prevista la realizzazione di una sorte di scolina longitudinale, la quale ha la funzione di intercettare le acque di ruscellamento superficiale e di trattenere eventualmente il sedimento in attesa di essere rimosso, evitando in questo modo una dispersione sulla sede stradale. 

 

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