Mappatura aree di pericolo da colata detritica

La Modellazione bidimensionale di eventi estremi è effettuata con il software FLO-2D.

L'area in oggetto corrisponde alla parte terminale del conoide compresa tra la confluenza di 2 Torrenti montani.

 La piana di calcolo per la modellazione (floodplain) è stata ottenuta integrando i dati altimetrici Lidar con un rilievo topografico strumentale di  dettaglio appositamente realizzato in loco. 

 La base topografica è stata utilizzata anche per affinare l’uso del suolo e attribuire dei valori di scabrezza il più rispondenti possibili alle variazioni  spaziali, che si possono osservare nel conoide oggetto di indagine. Gli elementi inseriti dai punti rilevati a terra, e quindi con maggiore precisione  rispetto a quanto desumibile dalle foto aree, sono stati il canale, gli edifici e le strade nell’intorno dell’area indagata.

In Europa la mappatura del pericolo tradizionalmente si basa sui concetti di probabilità di accadimento dell’evento, in termini di tempo di ritorno, e di analisi delle distanze di arresto.

Una delle classificazioni del pericolo sulla base dell’intensità e della probabilità più accreditate è quella adottata dalla Svizzera (legislazione di riferimento: BWW/BRP/BUWAL 1997), in cui il grado di pericolo è solitamente classificato con tre classi: basso (giallo), medio (blu) ed alto (rosso), a seconda dei parametri dinamici del processo che si sta valutando. Per le colate detritiche il metodo non prevede eventi a bassa pericolosità.

Una classificazione dei medesimi parametri, ma in chiave più cautelativa (Rickenmann, 2005), ampiamente documentata nel rapporto europeo IASMOS (2008) per le colate detritiche, prevede l’applicazione di tutte e tre le zone di intensità di pericolo e per la zona rossa indica come parametro decisivo o l’altezza di deposito o la velocità del fronte di colata, e non la combinazione dei due.

I risultati a cui si è pervenuti applicando il modello bidimensionale FLO-2D sono stati impiegati per definire la mappa del pericolo attuale, adottando i criteri di classificazione proposti dal metodo Buwal (1997) e dal metodo Rickenmann (2005).

Di seguito un esempio, con tirante - velocità - mappa pericolo nelle 2 classificazioni. 

 

 

 

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